domenica 21 settembre 2014

Chichibio e la gru (terza parte)


la novella Chichibio e la gru

Dal Decamerone (1349-1351) di Giovanni Boccaccio (1313- 1375)


Boccaccio scrive il Decamerone nell’italiano del Trecento chiamato “volgare”; questa che proponiamo è una sintesi, nell’italiano contemporaneo, di una novella adatta a studenti di livello avanzato


Terza parte (vai alla seconda parte)

foto da internet
Chichibio cavalcava pieno di paura, avrebbe voluto fuggire ma non poteva. Arrivati al fiume, per primo vide una dozzina di gru che dormivano e quindi stavano su una zampa sola e allora subito disse: “messere, come potete vedere voi stesso ieri sera, vi ho detto la verità, le gru hanno una sola zampa, guardate!”. Messer Corrado rispose:”aspetta che ti faccio vedere che ne hanno due!” e detto questo, si avvicinò agli uccelli gridando: “Oh! Oh!”. A quelle urla, le gru misero giù l’altra gamba e cominciarono a fuggire. Messer Corrado si girò verso Chichibio e gli disse minaccioso:”allora mascalzone, che ne dici? Non pensi che ne abbiano due!!”. Chichibio all’inizio rimase senza parole, ma poi, arrampicandosi sugli specchi, rispose: “ avete ragione messere, però voi non avete gridato oh oh alla gru di ieri sera...se lo aveste fatto, sicuramente quella avrebbe messo fuori anche l’altra zampa e quindi...l’altra coscia!”. Nel sentire quelle parole messer Corrado scoppiò a ridere, non se la sentì di punire quel cuoco tanto bravo e dalla battuta di spirito1 pronta e perciò lo perdonò. 

  1. battuta di spirito: una frase breve, ma intelligente e ironica


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Esercizio 1: Trasforma in discorso indiretto le seguenti frasi scegliendo la forma verbale giusta

  1. messere, come potete vedere voi stesso ieri sera, vi ho detto la verità, le gru hanno una sola zampa...” - Chichibio disse a messer Corrado che come poteva/potesse vedere Lei/lui stesso, la sera prima/dopo ti/gli aveva detto la verità e che le gru avevano/avessero una sola zampa
  2. Messer Corrado rispose: ”aspetta che ti faccio vedere che ne hanno due!” - Messer Corrado gli rispose aspettate/di aspettare che gli avrebbe/aveva fatto vedere che ne avevano/hanno due!
  3. Chichibio rispose: “avete ragione messere, però voi non avete gridato oh oh alla gru di ieri sera...se lo aveste fatto, sicuramente quella avrebbe messo fuori anche l’altra zampa e quindi...l’altra coscia!” - Chichibio rispose che messer Corrado aveva/ha ragione ma che lui non aveva/ha gridato oh oh alla gru della sera prima/ieri... se lo avesse/avrebbe fatto, sicuramente quella avrebbe messo fuori anche l’altra zampa e quindi... l’altra coscia!

Esercizio 2. Che significa?


arrampicarsi sugli specchi
  1. Cercare in ogni modo di avere ragione o giustificarsi, senza però riuscirci.
  2. Guardarsi dentro per capirsi.
  3. Imitare perfettamente qualcuno.

Esercizio 3. Quali dei seguenti aggettivi va bene per i personaggi di questa storia?

bugiardo, simpatico, insistente, abile, ricco, furbo, minaccioso, curioso, generoso, impulsivo.

Chichibio è:

Messer Corrado è:

Brunetta è:



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lunedì 1 settembre 2014

Florence and Football in Costume


Calcio fiorentino

English version of "Firenze e il calcio storico"


Match Between Azzurri and Rossi
Wikimedia Commons CC BY-SA 3.0
Italy has a long history; at least since the birth of Rome onwards, our country has always had an important role, often in the foreground, in the European and world history. Florence has often been a key piece in the Italian history.
An important part of the history of Florence is linked to the Renaissance, a period in which the city has given the world masterpieces of art and literature. Those years at the turn of the fifteenth and sixteenth centuries, the years of transition from the Florentine Republic to the Duchy of Florence and then to the Grand Duchy of Tuscany, are linked to a name, a family: the Medici.
Historical parade
(C) Simone Bonechi
And it is an episode of this period that is linked to the most important historical re-enactment that takes place in Florence: the tournament of Football in Costume.
We are in 1530; the Medici were expelled from the city three years before, new families drives the restored Florentine Republic. But the Holy Roman Emperor Charles V d’Asburgo and Pope Clement VII Medici agreed to return Florence under the control of the pope's family. The city is besieged by the imperial troops, which dominate the top of the surrounding hills, and the Florentines, supreme contempt for the enemy besieging, play a game of Calcio in Costume in Piazza Santa Croce.


Field in Piazza Santa Croce
(C) Simone Bonechi


Florence will surrender eventually, but this episode of pride and courage will remain in the history of the city and in the 1930s inspired the resurrection of the Calcio Storico. This football game was played in Florence since the time of Caesar's legionaries, founders of the city, and was continued with regularity until 1739, two years after the death of the last Medici Grand Duke. After nearly two centuries of decline, in 1930 it was reborn as a city’s reenactment, to celebrate the "game of the siege" that took place four hundred years before. Since then, the Florentine citizens young and old dress up in costumes, parades in the sixteenth century’s Historical Procession of the Florentine Republic or challenge themselves in the sand of the field as "kickers".
Simone
(C) Simone Bonechi
The tournament takes place in June, the weekend before the feast of St. John (June 24th), city’s patron saint and obviously the day of the big party. In two semifinals and a final, four team faces off, representing the historic districts of Florence: the Azzurri of Santa Croce, Bianchi from the Holy Spirit, the Greens of San Giovanni and Rossi from Santa Maria Novella. Each team consists of twenty-five players, dressed up in costume. Each match is officiated by a Judge Commissioner and Linesman dressed in livery.
The game lasts fifty minutes and looks like a sort of rugby game, where the players can touch the ball with both feet and hands, the physical strength matters much to force the barrage of opponents. Brawls often sparkle the field and it is common to see someone leaveing the field on a stretcher due to the violent exchange of punches and physical contacts. But this is part of the show (at least to some extent!).
The Florentines, proud of their past, like the Calcio in Costume and thousands of tourists discover and appreciate it every year along the city streets and on the steps of the Piazza Santa Croce, where the match is taking place for decades. The participants of the Corteo Storico are often called to represent Florence and make a contribution to historical events in Tuscany, in Italy and throughout the world.
A tradition alive and vibrant to which I am proud to be part of, since 1989, in the group of Fanti Palace.
Marco Andreghetti



martedì 19 agosto 2014

Chichibio e la gru (seconda parte)


la novella Chichibio e la gru

Dal Decamerone (1349-1351) di Giovanni Boccaccio (1313- 1375)


Boccaccio scrive il Decamerone nell’italiano del Trecento chiamato “volgare”; questa che proponiamo è una sintesi, nell’italiano contemporaneo, di una novella adatta a studenti di livello avanzato


Seconda parte (vai alla prima parte)

A tavola messer Corrado si accorse subito che alla gru mancava una coscia, e ne rimase molto stupito, fece chiamare allora Chichibio e gli chiese cosa ne era stato dell’altra coscia della gru.
Chichibio prontamente rispose: “ ma Signore, le gru hanno una sola coscia perché hanno una sola gamba... ” Messer Corrado allora gli rispose: “ ma che dici! È forse questa la prima gru che vedo? ” e poi aggiunse sempre più arrabbiato “ va bene, lo vedremo domani mattina, se non sarà come dici, ti farò dare tante botte 1 che te ne ricorderai per sempre!
Il mattino dopo all’alba, messer Corrado, ancora molto arrabbiato fece sellare 2 i cavalli e chiamare Chichibio e insieme andarono vicino a un fiume dove di solito c’erano sempre delle gru.
Messer Corrado disse: “adesso vedremo chi di noi due ha mentito ieri sera”.
(leggi anche la terza parte)
  1. Le botte : percosse (schiaffo, pedata, bastonata etc.); da non confondere con la botte ( le botti ) che sono recipienti dove si conserva il vino.
  2. Sellare : mettere la sella al cavallo.


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Esercizio 1: Vero o falso?

  1. A tavola messer Corrado non si accorge che alla gru manca un coscia.
  2. Quando messer Corrado gli chiede una spiegazione Chichibio risponde che le gru hanno una sola zampa.
  3. Messer Corrado si arrabbia con Chichibio e lo fa bastonare.
  4. Messer Corrado il giorno dopo va a vedere le gru con Chichibio. 
Una gru con una sola zampa?

Esercizio 2: Messer Corrado fa fare agli altri tante cose...

Per esempio: “fa cucinare la gru a Chichibio” cioè messer Corrado non cucina la gru , ma ordina a Chichibio di cucinare la gru.
Trova nel testo altre forme come questa:

Forma causativa

La forma causativa si usa quando una azione è voluta da una persona ma fatta da altra .
In questo caso messer Corrado è una persona importante che ordina ad altri di fare delle cose.
Di solito il verbo fare si coniuga a persona e tempo e poi segue un verbo all’infinito : fa cucinare, faremo cucinare, feci cucinare.


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lunedì 18 agosto 2014

Chichibio e la gru (prima parte)


la novella Chichibio e la gru

Dal Decamerone (1349-1351) di Giovanni Boccaccio (1313- 1375)

Boccaccio scrive il Decamerone nell’italiano del Trecento chiamato “volgare”; questa che proponiamo è una sintesi, nell’italiano contemporaneo, di una novella adatta a studenti di livello avanzato

Prima parte

(english) -- (日本語へ)
Molto tempo fa, viveva a Firenze un nobile chiamato messer 1 Corrado Gianfigliazzi, un ricco banchiere che aveva fama di essere un uomo molto generoso e molto bravo nella caccia con il falcone 2 .
Un giorno, mentre era a caccia nelle campagne vicine a Firenze, il suo falcone prese una giovane e grassa gru con grande felicità di messer Corrado che subito la mandò al suo bravo cuoco veneziano di nome Chichibio con l’ordine di cucinarla e di servirgliela per cena.

Chichibio, che in cucina era davvero molto abile, cucinò la gru con gran cura tanto che, a cottura quasi terminata, tutta la cucina era pervasa da un buonissimo profumo a cui non restò indifferente Brunetta, la ragazza di cui Chichibio era innamoratissimo.
Brunetta, infatti entrò in cucina e quando vide la gru, subito chiese a Chichibio di poterne mangiare una coscia, ma Chichibio le rispose: “ mi dispiace, ma proprio non posso dartela! È per la cena del padrone e del suo ospite ”, ma Brunetta insistette a lungo prima pregandolo e alla fine minacciandolo: “ se non me la date, giuro che non vi guarderò più in faccia ”.
Chichibio allora si arrese, tagliò una coscia dalla gru arrostita e gliela diede, poi servì la gru a messer Corrado e all’amico suo ospite. (leggi anche la seconda parte...)
  1. Messer : oppure messere nell’italiano del Quattrocento significava “ signore ”, era un titolo di rispetto.
  2. Falcone : è un tipo di falco , piuttosto grande, usato nei tempi passati per la caccia
Attenzione!
Brunetta quando parla con Chichibio parla in modo formale usa il Voi , non il Lei .
In passato questa, infatti, era la forma di cortesia e di rispetto più usata, mentre oggi si usa solitamente il Lei , ma il Voi è ancora usato in molte zone dell’Italia meridionale.


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Esercizio 1: Scegli le risposte

  1. Messer Corrado era:
    a. un ricco signore.
    b. un povero servo.
  2. Messer Corrado era conosciuto in città perchè era:
    a. generoso e bravo banchiere.
    b. generoso e bravo nella caccia.
  3. Chichibio, il bravo cuoco di messer Corrado era di:
    a. Firenze.
    b. Venezia.
  4. Brunetta entra in cucina perché:
    a. sente un buon profumo.
    b. Vuole parlare con il suo innamorato.
  5. Chichibio dopo le insistenze di Brunetta:
    a. Le fa mangiare la coscia.
    b. Non le fa mangiare la coscia.

Esercizio 2: Trova nel testo il passato remoto dei seguenti verbi

  1. prendere: ________
  2. mandare: ________
  3. restare: __________
  4. entrare: __________
  5. rispondere: _______
  6. insistere: _________
  7. arrendersi: _______
  8. servire: __________


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