mercoledì 24 dicembre 2014

Chichibio and the crane - part 1

From  DECAMERONE (1349-1351) by Giovanni Boccaccio (1313-1375),the novel “Chichibio and the crane”


(leggi in italiano) -- 日本語へ
Boccaccio writes the Decamerone in the Italian language from circa three hundred called “vulgar”. What will follow is a summary, in contemporary italian, from a novel suitable for advanced students.

A long time ago, in Florence, lived a noble called Sir Corrado Gianfigliazzi, a rich banker famous for being generous and very good at hunting with a falcon.
foto da internet
One day, when he was hunting in the country near Florence, his falcon got a young and fat crane to the joy of Sir Corrado. He gave it to his excellent venetian cook called Chichibio and ordered him to cook it and serve it for dinner.
Chichibio,usually very clever in cooking, prepared the crane with great care so that when the cooking is almost done, the whole kitchen is filled with a delicious aroma that Brunetta, the girl that Chichibio fell in love with, can’t resist.
Brunetta, entered the kitchen and when she sees the crane, asked Chichibio if she can eat a thigh, but Chichibio told her:” I am sorry, but i can”t give it to you! It is for the master and his guest”. Brunetta praised him for a long time but then threatened him:”if you don’t give it to me,i promised i will not look at you anymore”. Finally Chichibio surrenders, cuts one of the thigh of the roasted crane and gives it to her, then he serves the crane to Sir Corrado and his friend guest.

                                                                 translated by IsabelleWanlin Hocquet



Messer: o messere form used in italian language circa four hundred means “Master” a title used for polite form
falcone: a type of hawk, rather big, used in the old times for hunting.


When Brunetta speaks with Chichibio she uses the formal form “il voi’ instead of ‘il lei’. It was, in fact, in the past, the most used form for courtesy and respect, while today we use only “ il Lei”. But “il Voi” is still used in many parts of southern Italy.



lunedì 15 dicembre 2014

Chichibio e la gru - 鶴とキキビオ - 第三部



第三部


キキビオは馬上で恐怖に震えていました。出来ることなら逃げ出したかったのですが、そんなことは出来ません。川に着いた時、まず彼らが目にしたのは片足で立ったまま眠っている12羽の鶴でした。すぐさまキキビオは言いました。”ご主人様、昨日のご覧になったままの鶴でございます! 私が言った事が真実でございました。 鶴は一本足でございます。ご覧になってください!!” コッラド氏は答えました。”待ちなさい。今、おまえに鶴が二本足であることを見せてあげよう! “ そして鶴に近づいてこう叫びました。”オー! オー!” この叫び声で、哀れな鶴たちはもう一本の足を下ろし逃げ出しました。コッラド氏はキキビオの方に振り返り、こう迫ったのです。”さあ、どうだ? この悪党め! これでも鶴は一本足だと言いはるのかね?” キキビオは初め言葉をなくしましたが、やがてダメもとでこう答えました。”ご主人様の言う通りでございます。ですが、昨夜ご主人様は鶴に”オー オー “と叫びませんでした。もしなさっていたならば、昨日の鶴も間違いなくもう一本の足を下ろしたことでしょう。そうしたらもう片方の腿も現れたはずです! ” この言葉を聞きながらコッラド氏はおもわず笑い出してしまいました。料理人として優秀なだけでなく、機知に富んだ会話の出来るキキビオを罰する気が失せてしまったのです。こうしてキキビオは主人からなんの咎めもなく許されたのでした。



battuta di spirito 理知的で皮肉な短いセリフ、機知に富んだ会話

                                                              訳 福島かほる

mercoledì 10 dicembre 2014

Chichibio e la gru - 鶴とキキビオ - 第二部


第二部


食卓でコッラド氏は、鶴の腿が一本足りないことにすぐ気づきました。その事に唖然とした彼は、キキビオを呼びつけ鶴のもう一本の腿はどうしたのだとたずねました。キキビオは当然のことのように答えました。”ご主人様、鶴には腿は一本しかございません。なぜなら足が一本しかないのですから… ” するとコッラド氏はこう答えました。”何を言うんだ!まさか私が初めて鶴を見たとでも言うつもりかい?” そして益々怒った様子でこう続けました。”よろしい、それでは明日の朝、鶴を見に行こうじゃないか。もし、おまえの言う通りでなかったら、一生忘れられないくらいおまえを叩いてやるぞ。”  次の日の夜明け、まだ怒りが収まらないコッラド氏はさっそく馬に鞍を置き、キキビオを呼びました。二人はいつも鶴が生息している川の近くまで行きました。そしてコッラド氏は言いました。”さあ、二人の内どちらが昨夜嘘をついたか見てみようじゃないか。” 



Le botte: 殴打(=ビンタ、足蹴、打擲など) ; la botte-le botti (=ワイン保存用の樽) と混同しないこと。
sellare: 馬に鞍を置く。

                                                                 訳 福島かほる

sabato 6 dicembre 2014

Chichibio e la gru - 鶴とキキビオ

デカメロン(1349-1351)より鶴とキキビオ

 ジョバンニ ボッカッチョ (1313-1375) 作


ボッカッチョは”volgare”* と呼ばれた1300年代のイタリア語でデカメロンを書き上げました。ここでは、イタリア語上級レベルのみなさん向けに現代イタリア語で要約したデカメロンの中の物語の1つ、鶴とキキビオを掲載します。

* volgareは当時 ラテン語に対しての俗語という位置づけでした。

Prima parte -  第一部

(in italiano) -- (english)
 
昔々、フィレンツェにコッラド.ジャンフィリアッツィという貴族が住んでいました。彼は金持ちの銀行家で、とても寛容なことで名声高い人でした。彼はまた、鷹狩りの名手としても知られていました。フィレンツェ近郊の田舎で狩りをしていたある日、彼の鷹がまだ若い大きな鶴を捕ってきました。コッラド氏は喜び勇んで帰り、彼の優秀な料理人であるキキビオにこの鶴を本日の夕食の為に料理するよう言いました。

至って有能な料理人であるキキビオは、鶴を丁寧にそして上手に料理しました。料理がほぼ終わりにさしかかった頃には、おいしそうな匂いがキッチン中に立ち込めていました。そんな時、彼が夢中になっているブルネッタがキッチンに入ってきました。ブルネッタは普段料理に無関心なのですが、料理中の鶴を見たとたん彼にもも肉を食べさせてもらえないかたずねました。キキビオは彼女にこう答えました。”残念だけど、どうしてもそれは出来ないんだ!これは今晩ご主人とそのお客様に饗される料理なんだ。” ですがブルネッタは長い間しつこく彼に頼み込みました。初めは泣きついていましたが、最後にはこう脅したのです。”もし食べさせてくれないのだったら、もう二度と会うことはありませんことよ。” キキビオはついに降参してしまいました。ローストした鶴のもも肉1本を彼女にあげてしまったのです。

Messer: o messere 1400年代のイタリア語で “signore” の意。敬称のひとつ。
falcone: (鷹狩りの) タカ。見た目はハヤブサに似ているがより大きい。


ブルネッタはキキビオと話す時に il Lei (三人称単数形 敬称)ではなく、il voi (二人称複数形) を使っています。過去においては、敬語表現方法としてil voiが一般的に使われていました。それに対して現在は il Lei が一般的に使われるようになりました。ですが、南イタリアの多くの地方では今でも il voi が使われています。
訳 福島かほる


sabato 11 ottobre 2014

"La lingua italiana"


La vita a Roma, la vacanza in Italia

Dal libro di Etsuko Ohara: " ローマの平日 イタリアの休日"

- livello avanzato -

日本語へ
Non conoscevo neanche una parola d’italiano ma, a causa dell’improvviso trasferimento di mio marito, anch'egli giornalista, dovevo andare a vivere a Roma. Prima di partire avrei voluto imparare almeno i convenevoli più semplici però, anche se mi sforzavo abbastanza, non riuscivo a fissare quasi nulla in mente, neanche i numeri oltre il cinque e così, il giorno in cui arrivai in Italia, mi sentivo piuttosto insicura.

StPetersBasilica Keyhole 2.jpg
Basilica di San Pietro
by AngMoKio
Licensed under CC BY-SA 2.5 via Wikimedia Commons
In un bar acquistai una bottiglia di latte ed un panino ma, quando mi avvicinai per pagare, il cassiere mi domandò qualcosa che non capii. Data la situazione, supposi che mi avesse chiesto se volevo un sacchetto per metterci quel che avevo comprato. Per questo annuii col capo senza immaginare che, da sotto la cassa, sarebbero apparse un paio di bustine di zucchero. Tra gli italiani, solitamente amanti dei dolci, c’è infatti parecchia gente che usa mettere dolcificanti anche nel latte. Avevo imparato il significato della parola “zucchero” ma non ero riuscita, comunque, a chiedere un sacchetto e, tornando a casa con il latte e il panino tra le braccia decisi: “Così non va bene. Devo assolutamente imparare l’italiano!”.
La settimana seguente, quindi, cominciai a frequentare una scuola di lingua italiana per stranieri che si trovava al centro di Roma, ma...
Le prime parole della nostra insegnante furono: “Chiudete i vocabolari. Non prendete appunti.” In quella scuola ci si esercitava soprattutto ad ascoltare e a parlare. Era un’impostazione completamente diversa da quella adottata in Giappone, dove, invece, si attribuisce maggiore importanza alla lettura e alla scrittura. Noi studenti ascoltavamo più volte un nastro con una conversazione rapida tra italiani e l’insegnante ci diceva: “Mettetevi in coppia e conversate ripetendo quello che, per il momento, avete afferrato”. C’erano anche lezioni durante le quali si ripetevano soltanto le frasi che l’insegnante pronunciava.

Ciononostante io rimanevo ferma alla parola “zucchero”. Mi sentivo come se fossi stata gettata all’improvviso in un mare chiamato Lingua Italiana e riuscivo solo ad annaspare disperatamente nel tentativo di non affogare. Questa situazione si protrasse per diverse settimane.

Roma dall'aereo
Roma dall'aereo
by Oliver-Bonjoch
CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons
“Non dimenticate che la lingua italiana va parlata come se si cantasse”: così ci diceva la nostra insegnante e canterellava per darcene una prova, “tataratata, titiritité”. Era davvero come seguire sul pentagramma! “Ho capito perché il gesticolare degli italiani è tanto esagerato! Dirigono le proprie canzoni!”, pensai dentro di me. “Senti, sapevi che Luigi ed Anna si sono lasciati?” “Davvero? Ma fino a poco fa si stavano preparando per il matrimonio!” “Sì, ma....”

L’insegnante ci disse che dovevamo conversare immedesimandoci in queste due amiche che chiacchieravano e se non assumevamo un’espressione ed un tono di voce abbastanza sorpreso dovevamo rifarlo ancora. Ci mostrò come fare: “Davveeero….!?”

Quell'esempio così realistico ci fece scoppiare tutti in una sonora risata e veramente, lì per lì, ebbi la sensazione di trovarmi più ad una lezione di recitazione che di lingua. In seguito, però, ho capito che imparare una lingua straniera a contatto diretto con la cultura e la mentalità di un altro popolo significa davvero sperimentare un diverso modo di essere. In un certo senso credo che si tratti proprio di esercitarsi ad interpretare gli abitanti di quel paese. E forse, noi giapponesi abbiamo quasi sempre difficoltà a parlare bene l’inglese, anche se lo studiamo per tanti anni con vocabolari e grammatiche, proprio perché trascuriamo questo aspetto interpretativo.

Ad ogni modo io, che all’inizio non conoscevo neanche la parola “zucchero”, passo dopo passo, cominciavo finalmente a migliorare il mio italiano. Arrivare a “cantarlo” era ancora un sogno ma trovavo che fosse abbastanza divertente interpretare un’italiana.

traduzione italiana di
Izumi Kurihara e Luigi Romolo


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1. Scegli la risposta esatta.

  1. La protagonista del racconto è: 
    1. americana 
    2. giapponese 
    3. italiana
  2. Che lavoro fa? 
    1. la giornalista 
    2. l'insegnante 
    3. la commessa
  3. In quale città italiana va a vivere? 
    1. Milano 
    2. Napoli 
    3. Roma
  4. Cosa compra al bar? 
    1. latte e un panino 
    2. latte e zucchero 
    3. un sacchetto
  5. A scuola di lingua italiana si esercita soprattutto a...
    1. scrivere 
    2. ascoltare e parlare 
    3. leggere
  6. Per la protagonista del racconto parlare una lingua straniera significa:
    1. recitare in un' altra lingua 
    2. sperimentare un diverso modo di essere
    3. cantare in un'altra lingua

2. Accoppia il verbo alla definizione esatta

  1. annuire
  2. cantarellare
  3. afferrare
  4. annaspare
  5. interpretare
  1. capire con prontezza
  2. affaticarsi inutilmente intorno a qualcosa
  3. fare un cenno con la testa che significa si
  4. sostenere una parte
  5. cantare sottovoce senza pretese d'arte


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domenica 21 settembre 2014

Chichibio e la gru (terza parte)


la novella Chichibio e la gru

Dal Decamerone (1349-1351) di Giovanni Boccaccio (1313- 1375)


Boccaccio scrive il Decamerone nell’italiano del Trecento chiamato “volgare”; questa che proponiamo è una sintesi, nell’italiano contemporaneo, di una novella adatta a studenti di livello avanzato


Terza parte (vai alla seconda parte)

foto da internet
Chichibio cavalcava pieno di paura, avrebbe voluto fuggire ma non poteva. Arrivati al fiume, per primo vide una dozzina di gru che dormivano e quindi stavano su una zampa sola e allora subito disse: “messere, come potete vedere voi stesso ieri sera, vi ho detto la verità, le gru hanno una sola zampa, guardate!”. Messer Corrado rispose:”aspetta che ti faccio vedere che ne hanno due!” e detto questo, si avvicinò agli uccelli gridando: “Oh! Oh!”. A quelle urla, le gru misero giù l’altra gamba e cominciarono a fuggire. Messer Corrado si girò verso Chichibio e gli disse minaccioso:”allora mascalzone, che ne dici? Non pensi che ne abbiano due!!”. Chichibio all’inizio rimase senza parole, ma poi, arrampicandosi sugli specchi, rispose: “ avete ragione messere, però voi non avete gridato oh oh alla gru di ieri sera...se lo aveste fatto, sicuramente quella avrebbe messo fuori anche l’altra zampa e quindi...l’altra coscia!”. Nel sentire quelle parole messer Corrado scoppiò a ridere, non se la sentì di punire quel cuoco tanto bravo e dalla battuta di spirito1 pronta e perciò lo perdonò. 

  1. battuta di spirito: una frase breve, ma intelligente e ironica


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Esercizio 1: Trasforma in discorso indiretto le seguenti frasi scegliendo la forma verbale giusta

  1. messere, come potete vedere voi stesso ieri sera, vi ho detto la verità, le gru hanno una sola zampa...” - Chichibio disse a messer Corrado che come poteva/potesse vedere Lei/lui stesso, la sera prima/dopo ti/gli aveva detto la verità e che le gru avevano/avessero una sola zampa
  2. Messer Corrado rispose: ”aspetta che ti faccio vedere che ne hanno due!” - Messer Corrado gli rispose aspettate/di aspettare che gli avrebbe/aveva fatto vedere che ne avevano/hanno due!
  3. Chichibio rispose: “avete ragione messere, però voi non avete gridato oh oh alla gru di ieri sera...se lo aveste fatto, sicuramente quella avrebbe messo fuori anche l’altra zampa e quindi...l’altra coscia!” - Chichibio rispose che messer Corrado aveva/ha ragione ma che lui non aveva/ha gridato oh oh alla gru della sera prima/ieri... se lo avesse/avrebbe fatto, sicuramente quella avrebbe messo fuori anche l’altra zampa e quindi... l’altra coscia!

Esercizio 2. Che significa?


arrampicarsi sugli specchi
  1. Cercare in ogni modo di avere ragione o giustificarsi, senza però riuscirci.
  2. Guardarsi dentro per capirsi.
  3. Imitare perfettamente qualcuno.

Esercizio 3. Quali dei seguenti aggettivi va bene per i personaggi di questa storia?

bugiardo, simpatico, insistente, abile, ricco, furbo, minaccioso, curioso, generoso, impulsivo.

Chichibio è:

Messer Corrado è:

Brunetta è:



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lunedì 1 settembre 2014

Florence and Football in Costume


Calcio fiorentino

English version of "Firenze e il calcio storico"


Match Between Azzurri and Rossi
Wikimedia Commons CC BY-SA 3.0
Italy has a long history; at least since the birth of Rome onwards, our country has always had an important role, often in the foreground, in the European and world history. Florence has often been a key piece in the Italian history.
An important part of the history of Florence is linked to the Renaissance, a period in which the city has given the world masterpieces of art and literature. Those years at the turn of the fifteenth and sixteenth centuries, the years of transition from the Florentine Republic to the Duchy of Florence and then to the Grand Duchy of Tuscany, are linked to a name, a family: the Medici.
Historical parade
(C) Simone Bonechi
And it is an episode of this period that is linked to the most important historical re-enactment that takes place in Florence: the tournament of Football in Costume.
We are in 1530; the Medici were expelled from the city three years before, new families drives the restored Florentine Republic. But the Holy Roman Emperor Charles V d’Asburgo and Pope Clement VII Medici agreed to return Florence under the control of the pope's family. The city is besieged by the imperial troops, which dominate the top of the surrounding hills, and the Florentines, supreme contempt for the enemy besieging, play a game of Calcio in Costume in Piazza Santa Croce.


Field in Piazza Santa Croce
(C) Simone Bonechi


Florence will surrender eventually, but this episode of pride and courage will remain in the history of the city and in the 1930s inspired the resurrection of the Calcio Storico. This football game was played in Florence since the time of Caesar's legionaries, founders of the city, and was continued with regularity until 1739, two years after the death of the last Medici Grand Duke. After nearly two centuries of decline, in 1930 it was reborn as a city’s reenactment, to celebrate the "game of the siege" that took place four hundred years before. Since then, the Florentine citizens young and old dress up in costumes, parades in the sixteenth century’s Historical Procession of the Florentine Republic or challenge themselves in the sand of the field as "kickers".
Simone
(C) Simone Bonechi
The tournament takes place in June, the weekend before the feast of St. John (June 24th), city’s patron saint and obviously the day of the big party. In two semifinals and a final, four team faces off, representing the historic districts of Florence: the Azzurri of Santa Croce, Bianchi from the Holy Spirit, the Greens of San Giovanni and Rossi from Santa Maria Novella. Each team consists of twenty-five players, dressed up in costume. Each match is officiated by a Judge Commissioner and Linesman dressed in livery.
The game lasts fifty minutes and looks like a sort of rugby game, where the players can touch the ball with both feet and hands, the physical strength matters much to force the barrage of opponents. Brawls often sparkle the field and it is common to see someone leaveing the field on a stretcher due to the violent exchange of punches and physical contacts. But this is part of the show (at least to some extent!).
The Florentines, proud of their past, like the Calcio in Costume and thousands of tourists discover and appreciate it every year along the city streets and on the steps of the Piazza Santa Croce, where the match is taking place for decades. The participants of the Corteo Storico are often called to represent Florence and make a contribution to historical events in Tuscany, in Italy and throughout the world.
A tradition alive and vibrant to which I am proud to be part of, since 1989, in the group of Fanti Palace.
Marco Andreghetti



martedì 19 agosto 2014

Chichibio e la gru (seconda parte)


la novella Chichibio e la gru

Dal Decamerone (1349-1351) di Giovanni Boccaccio (1313- 1375)


Boccaccio scrive il Decamerone nell’italiano del Trecento chiamato “volgare”; questa che proponiamo è una sintesi, nell’italiano contemporaneo, di una novella adatta a studenti di livello avanzato


Seconda parte (vai alla prima parte)

A tavola messer Corrado si accorse subito che alla gru mancava una coscia, e ne rimase molto stupito, fece chiamare allora Chichibio e gli chiese cosa ne era stato dell’altra coscia della gru.
Chichibio prontamente rispose: “ ma Signore, le gru hanno una sola coscia perché hanno una sola gamba... ” Messer Corrado allora gli rispose: “ ma che dici! È forse questa la prima gru che vedo? ” e poi aggiunse sempre più arrabbiato “ va bene, lo vedremo domani mattina, se non sarà come dici, ti farò dare tante botte 1 che te ne ricorderai per sempre!
Il mattino dopo all’alba, messer Corrado, ancora molto arrabbiato fece sellare 2 i cavalli e chiamare Chichibio e insieme andarono vicino a un fiume dove di solito c’erano sempre delle gru.
Messer Corrado disse: “adesso vedremo chi di noi due ha mentito ieri sera”.
(leggi anche la terza parte)
  1. Le botte : percosse (schiaffo, pedata, bastonata etc.); da non confondere con la botte ( le botti ) che sono recipienti dove si conserva il vino.
  2. Sellare : mettere la sella al cavallo.


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Esercizio 1: Vero o falso?

  1. A tavola messer Corrado non si accorge che alla gru manca un coscia.
  2. Quando messer Corrado gli chiede una spiegazione Chichibio risponde che le gru hanno una sola zampa.
  3. Messer Corrado si arrabbia con Chichibio e lo fa bastonare.
  4. Messer Corrado il giorno dopo va a vedere le gru con Chichibio. 
Una gru con una sola zampa?

Esercizio 2: Messer Corrado fa fare agli altri tante cose...

Per esempio: “fa cucinare la gru a Chichibio” cioè messer Corrado non cucina la gru , ma ordina a Chichibio di cucinare la gru.
Trova nel testo altre forme come questa:

Forma causativa

La forma causativa si usa quando una azione è voluta da una persona ma fatta da altra .
In questo caso messer Corrado è una persona importante che ordina ad altri di fare delle cose.
Di solito il verbo fare si coniuga a persona e tempo e poi segue un verbo all’infinito : fa cucinare, faremo cucinare, feci cucinare.


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lunedì 18 agosto 2014

Chichibio e la gru (prima parte)


la novella Chichibio e la gru

Dal Decamerone (1349-1351) di Giovanni Boccaccio (1313- 1375)

Boccaccio scrive il Decamerone nell’italiano del Trecento chiamato “volgare”; questa che proponiamo è una sintesi, nell’italiano contemporaneo, di una novella adatta a studenti di livello avanzato

Prima parte

(english) -- (日本語へ)
Molto tempo fa, viveva a Firenze un nobile chiamato messer 1 Corrado Gianfigliazzi, un ricco banchiere che aveva fama di essere un uomo molto generoso e molto bravo nella caccia con il falcone 2 .
Un giorno, mentre era a caccia nelle campagne vicine a Firenze, il suo falcone prese una giovane e grassa gru con grande felicità di messer Corrado che subito la mandò al suo bravo cuoco veneziano di nome Chichibio con l’ordine di cucinarla e di servirgliela per cena.

Chichibio, che in cucina era davvero molto abile, cucinò la gru con gran cura tanto che, a cottura quasi terminata, tutta la cucina era pervasa da un buonissimo profumo a cui non restò indifferente Brunetta, la ragazza di cui Chichibio era innamoratissimo.
Brunetta, infatti entrò in cucina e quando vide la gru, subito chiese a Chichibio di poterne mangiare una coscia, ma Chichibio le rispose: “ mi dispiace, ma proprio non posso dartela! È per la cena del padrone e del suo ospite ”, ma Brunetta insistette a lungo prima pregandolo e alla fine minacciandolo: “ se non me la date, giuro che non vi guarderò più in faccia ”.
Chichibio allora si arrese, tagliò una coscia dalla gru arrostita e gliela diede, poi servì la gru a messer Corrado e all’amico suo ospite. (leggi anche la seconda parte...)
  1. Messer : oppure messere nell’italiano del Quattrocento significava “ signore ”, era un titolo di rispetto.
  2. Falcone : è un tipo di falco , piuttosto grande, usato nei tempi passati per la caccia
Attenzione!
Brunetta quando parla con Chichibio parla in modo formale usa il Voi , non il Lei .
In passato questa, infatti, era la forma di cortesia e di rispetto più usata, mentre oggi si usa solitamente il Lei , ma il Voi è ancora usato in molte zone dell’Italia meridionale.


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Esercizio 1: Scegli le risposte

  1. Messer Corrado era:
    a. un ricco signore.
    b. un povero servo.
  2. Messer Corrado era conosciuto in città perchè era:
    a. generoso e bravo banchiere.
    b. generoso e bravo nella caccia.
  3. Chichibio, il bravo cuoco di messer Corrado era di:
    a. Firenze.
    b. Venezia.
  4. Brunetta entra in cucina perché:
    a. sente un buon profumo.
    b. Vuole parlare con il suo innamorato.
  5. Chichibio dopo le insistenze di Brunetta:
    a. Le fa mangiare la coscia.
    b. Non le fa mangiare la coscia.

Esercizio 2: Trova nel testo il passato remoto dei seguenti verbi

  1. prendere: ________
  2. mandare: ________
  3. restare: __________
  4. entrare: __________
  5. rispondere: _______
  6. insistere: _________
  7. arrendersi: _______
  8. servire: __________


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lunedì 21 luglio 2014

Nastagio degli Onesti (settima parte)


Lettura ed esercizi per studenti stranieri di italiano: livello avanzato


Nastagio degli Onesti, 4° episodio,
tempera su tavola(83x142 cm)
Firenze, Palazzo Pucci


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1. Leggi il quadro

L'ultimo episodio è ambientato sotto una grande loggia aperta sul paesaggio fatta con pilastri di pietra scura con capitelli dorati che sostengono grandi archi.
I due pilastri più avanti, sono decorati con tanti rami di mirto, simbolo dell’amore, mentre sui pilastri dietro ci sono gli stemmi delle famiglie Pucci, Medici e Pucci-Bini. 
Sullo sfondo c’è un grande arco di trionfo(*) all’antica, come quelli romani. 
Il centro della scena è interamente occupato dal banchetto per le nozze tra Nastagio e la figlia di Paolo Traversari. 
In questo episodio Botticelli più che raccontare, vuole rapprensentare la ricchezza e lo sfarzo della ricca borghesia fiorentina perciò ambienta il matrimonio in una bellissima architettura e dipinge nei minimi dettagli preziose stoviglie, una grande quantità di cibi portati da eleganti servitori e invitati dai vestiti eleganti.

(*)Arco di trionfo: arco particolarmente bello e importante costruito, solitamente, per celebrare una vittoria (=trionfo) in guerra.

2. Trova nel testo le parole che si riferiscono all’architettura

Es: loggia


3. Abbina le parole al significato

  1. loggia
  2. mirto
  3. stoviglie
  4. servitori
  5. invitati
  1. Persona che serve, cameriere
  2. Persona che partecipa a una festa perché invitata, ospite
  3. Pianta sempreverde che fa piccoli fiori bianchi
  4. Edificio aperto su uno o più lati con archi
  5. Piatti, bicchieri...



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venerdì 11 luglio 2014

Taranto, 二つの海の都市

leggi in italiano...



もしあなたが今年の夏は南イタリアに行こうと思っているならば、是非 ”二つの海の都市”の名で知られるターラントを訪れる機会を見逃さないで下さい。その名の通りこの街は、地理的に二つの海を持ちます。内海のMar Piccolo(小さな海の意)とイオニア海に面した外海のMar Grande(大きな海の意)が運河で繋がっているのです。その運河には、ジレーボレ橋が架かっています。この橋はイタリアで唯一の可動橋です。Mar Piccolo に出入港する船の通行のために橋が開きます。開橋の瞬間と船長の熟達した舵さばきを見学するのはとても捨てがたい体験です。でも、それだけがターラントの 観光ポイントではありませんよ。


Taranto, i due mari (foto da internet)
Il Museo Archeologico, foto J. Leccese
こ の街は紀元前706年に古代ギリシャ、スパルタからやって来た植民者によって作られ栄えました。それ故文化的にも、とても歴史のある魅力的な街です。アラ ゴネーゼ城、サンカタルド大聖堂、グレコ=ローマン古墳など、訪れるべき名所旧跡が沢山あります。それらの中で、特にお勧めしたいのが国立考古学美術館で す。                 
 この美術館は元フラティ アルカンティーニ修道院内部に1887年に作られました。グレコ=ローマン時代にさかのぼり発見された考古学的に重要な資料が展示されています。すばらし い彫刻、陶器、モザイクの数々、中でも特に有名な”ターラントのオーリ”は見逃せません。”ターラントのオーリ”とは、グレコ=ローマン時代特有の創作様 式で作られた貴重かつ稀有な宝石のコレクションです。まさに、本当の意味での財宝と言えます。

この街で古代ターラント文化を発見することは、必ずやこの旅をあなたにとって忘れ得ぬものにしてくれることでしょう。… それでは、ボン ビアッジョ!!

 訳 福島かほる 

leggi in italiano

lunedì 7 luglio 2014

Taranto, la città dei due mari

Italiano per studenti stranieri - Lettura livello avanzato

日本語へ

Il ponte girevole (1919)
Se quest’estate la destinazione del vostro viaggio è il sud Italia, non dovete assolutamente perdervi la visita della città di Taranto, conosciuta come “La città dei due mari”.
Taranto è, infatti, bagnata dal Mar Piccolo, un mare interno, che è collegato al Mar Grande, ovvero al Mar Ionio, da un canale sul quale si trova il Ponte Girevole. Questo ponte, unico in Italia nel suo genere, è una struttura mobile, in grado di aprirsi per consentire il passaggio delle navi che entrano e escono dal Mar Piccolo. Assistere all’apertura del Ponte e al passaggio maestoso delle navi è certamente una cosa molto interessante, ma non l’unica che potete vedere a Taranto.

Il Mar Piccolo e il Mar Grande, (internet)
Questa città, fondata addirittura nel 706 a.c. dai greci provenienti dalla città di Sparta, è, infatti, una città ricchissima soprattutto di attrazioni culturali come il Castello Aragonese, il Duomo di San Cataldo, le necropoli greco-romane e tante altre ancora.
Fra queste però, quella che consigliamo di visitare in particolar modo è il Museo Archeologico Nazionale.
(c) Jolanda Leccese
In questo museo, infatti, sorto nel 1887 nell’ex convento dei Frati Alcantarini, sono conservati importanti reperti archelogici che risalgono al periodo greco-romano: splendide sculture, ceramiche, mosaici e soprattutto i famosi Ori di Taranto.

Gli Ori di Taranto sono un vero tesoro perché sono una preziosa e rarissima collezione di gioielli di epoca greco-romana di eccezionale fattura. La scoperta delle meraviglie di Taranto antica contribuirà di sicuro a rendere il vostro viaggio in Italia indimenticabile,
e allora....buon viaggio!

Testa di Gorgone
Wikimedia CC 3.0


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lunedì 30 giugno 2014

Nastagio degli Onesti (Sesta parte)

Esercizi di italiano per studenti stranieri: livello intermedio



Nastagio degli Onesti, 3° episodio
tempera su tavola (83x142 cm)
Madrid, Museo del Prado



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1. Leggi il quadro. È vero o falso?

  1. L’episodio è di nuovo ambientato nella pineta e sullo sfondo si vedono Ravenna e il mare vicino.
  2. Nastagio ha organizzato un grande banchetto con molti invitati.
  3. Alcuni pini sono stati tagliati per far posto al banchetto.
  4. All’improvviso appare la donna e la vediamo mentre il cavaliere la uccide.
  5. Il cavaliere è in piedi e racconta a tutti la sua storia.
  6. Le donne a sinistra si alzano in piedi spaventate e rovesciano la tavola.
  7. Nastagio di spalle a noi e cerca aiutare la donna.
  8. Un musicista, a tavola a destra, sta per tirare il tamburo addosso ai cani, mentre un altro abbandona il liuto sulla tavola.
  9. A destra, vicino a delle tende, Nastagio e la ragazza amata parlano e lei accetta di sposarlo.
  10. Nel quadro c’è una grande cura dei dettagli soprattutto nella rappresentazione di mobili e stoviglie.



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lunedì 23 giugno 2014

Firenze e il Calcio Storico

Italiano per studenti stranieri: lettura - (livello avanzato)

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Partita di calcio storico
Wikimedia Commons CC BY-SA 3.0

L’Italia ha una storia millenaria; almeno dalla nascita di Roma in poi, la nostra penisola ha avuto sempre un ruolo importante, spesso di primissimo piano, nella storia europea e mondiale.
E della vicenda storica italiana Firenze è stata spesso un pezzo fondamentale. Una parte importante della storia di Firenze è legata al Rinascimento, un periodo in cui la città ha dato al mondo capolavori di arte e letteratura.
Quegli anni a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento, gli anni del passaggio dalla Repubblica Fiorentina al Ducato di Firenze e poi al Granducato di Toscana, sono legati ad un nome, ad una famiglia: i Medici
Ed è ad un episodio di questo periodo che è legata la rievocazione storica più importante che si svolge a Firenze: il torneo del Calcio in Costume
Siamo nel 1530; i Medici sono stati espulsi tre anni prima dalla città, nuove famiglie guidano la restaurata Repubblica Fiorentina.
Ma il Sacro Romano Imperatore Carlo V d’Asburgo e il papa Clemente VII Medici si sono accordati per far tornare Firenze sotto il controllo della famiglia del pontefice. La città è assediata dalle truppe imperiali, che la dominano dall’alto delle colline che la circondano. E i fiorentini, per sommo spregio del nemico assediante, giocano in Piazza Santa Croce una partita di Calcio in Costume.

Firenze si arrenderà alla fine, ma questo episodio di fierezza e coraggio rimarrà nella storia della città ed ispirerà negli anni Trenta la resurrezione del Calcio Storico voluta dalle autorità cittadine.
il corteo
 (c) Simone Bonechi
Il calcio a Firenze si giocava sin dai tempi dei legionari di Cesare, fondatori della città, ed era continuato con regolarità fino al 1739, due anni dopo la morte dell’ultimo Granduca Medici.
Dopo quasi due secoli di decadenza, esso rinacque come rievocazione storica cittadina nel 1930, proprio per celebrare la “partita dell’assedio” avvenuta quattrocento anni prima. Sin da allora cittadini fiorentini giovani e vecchi si vestono nei costumi del Cinquecento e sfilano nel Corteo Storico della Repubblica Fiorentina o si cimentano sulla sabbia del campo come “calcianti”.
La partita in piazza Santa Croce
(c) Simone Bonechi
Simone al corteo
(c) Simone Bonechi
Il torneo si svolge di giugno, nei fine settimana che precedono la festa di San Giovanni (24 giugno) patrono della città ed immancabilmente il giorno della festa. In due semifinali ed una finale si affrontano quattro squadre, che rappresentano altrettanti quartieri storici di Firenze: gli Azzurri di Santa Croce, i Bianchi di Santo Spirito, i Verdi di San Giovanni e i Rossi di Santa Maria Novella.
Ogni squadra è composta di venticinque giocatori, rigorosamente in costume, e le partite sono arbitrate da un Giudice commissario e dai Guardalinee, anch’essi in livrea.
La partita dura cinquanta minuti ed assomiglia ad una partita di rugby, nel senso che i giocatori possono sia toccare la palla coi piedi che portarla fra le mani e conta molto la forza fisica per forzare lo sbarramento degli avversari.
Non mancano mai risse in campo, con scambi di cazzotti e una certa violenza e non è raro che qualcuno dei calcianti lasci il campo in barella. Ma fa parte dello spettacolo (almeno entro certi limiti!). 
I fiorentini, orgogliosi del loro passato, amano il Calcio in Costume e migliaia di turisti lo scoprono e lo apprezzano ogni anno, lungo le vie della città e sulle gradinate di Piazza Santa Croce, dove la partita si svolge ormai da decenni. I figuranti del Corteo Storico sono spesso chiamati a rappresentare Firenze e portare il proprio contributo in manifestazioni storiche in Toscana, in Italia e nel mondo intero. Una tradizione viva e vivace alla quale mi onoro di appartenere anch’io, figurante del Corteo nel gruppo dei Fanti di Palazzo dall’ormai lontano 1989. 日本語へ

                                                                                                       Simone Bonechi



mercoledì 18 giugno 2014

L'anello (4) - Esercizi di italiano livello elementare per orafi

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Sipora Aguia
anello di argento, ottone e resine

1. Completa

  1. Il nome dell'autrice______________ 
  2. Il tipo di gioiello_________________
  3. I materiali_______________________


2. Ascolta e leggi la descrizione dell'anello


L’anello è formato da un cerchietto aperto in argento 925, ognuna delle 2 estremità si conclude con 2 piccole sfere ricoperte di resine colorate. In realtà le sfere sono delle semisfere: la parte inferiore è in argento ed è parte del cerchietto, la parte superiore è colorata e si può svitare dalla parte di sotto e modificare la forma dell’anello. In questo modo si possono avere due look diversi dello stesso anello.

Svitare = ネジを回してはずす


3.Vero o falso? 

  1. L'anello è un normale cerchietto? 
  2. È decorato con 2 semisfere colorate?
  3. Le 2 semisfere si possono svitare?
  4. Le semisfere sono ricoperte di argento colorato?

4. Abbina le parole al loro significato

  1. cerchietto
  2. estremità
  3. sfera
  4. semisfera
  5. inferiore
  6. superiore
  7. modificare          
  1. parte di sopra
  2. cambiare
  3. parte finale
  4. cerchio piccolo e sottile
  5. palla
  6. metà sfera
  7. parte di sotto

    Lo sai che... 

    5. Leggi e ascolta la definizione di "argento" 

    La parola argento viene dalla lingua sanscrita e significa “bianco, luminoso”. L’argento, infatti, rappresenta l’ acqua della luna sulla terra, è un metallo che riflette una luce pura dove ci si può specchiare e leggervi i propri sentimenti, le emozioni più profonde. Per questo motivo in moltissime antiche culture è stato considerato un metallo adatto particolarmente alle donne perché in perfetta sintonia con la sensibilità femminile.

    ご存知ですか? 
    Argento(銀)の語源はサンスクリット語の「白い、輝く」という意味の言葉です。銀は地上に降りた月の水の象徴で、無垢な光を反射する金属で、その光に自分を反映することができ、自分の気持ちを、そしてもっとも深い感情を読み取ります。こうした理由から、非常に多くの古代文明で、特に女性向きの金属だと考えられていました。女性の感性にぴったりだったからです。



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    L'uso delle foto per queste lezioni ci è stato gentilmente concesso dal sito s'il vous plait

     

     

     

     

    sabato 7 giugno 2014

    Nastagio degli Onesti (quinta parte)

    Sandro Botticelli Nastagio degli Onesti,  secondo episodio
    tempera su tavola (82x138 cm) - Madrid, Museo del Prado

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    1. Guarda il dipinto e completa il testo scegliendo le parole

    Il secondo episodio è ancora (1) ........................... nella pineta vicino Ravenna e la città è sullo sfondo a sinistra. Al centro del dipinto c’è l’orrenda uccisione della donna: il cavaliere (2) ................. sulla donna, le apre (3) ..................... per strapparle il cuore che poi (4) ...................... ai suoi cani a destra. Dietro la scena centrale, sullo sfondo la pena della caccia ricomincia di nuovo e quindi vediamo di nuovo la donna fuggire (5) ...................... dai cani e dal cavaliere. Nastagio è a sinistra che si allontana inorridito dopo (6) ....................... l’apparizione della donna e del cavaliere e sentito il racconto della loro storia.


    1. (a) situato
    2. (a) è in piendi
    3. (a) la schiena
    4. (a) mangia
    5. (a) inseguita
    6. (a) vedere
    1. (b) trovato
    2. (b)è chino
    3. (b) la pancia
    4. (b) mangiato
    5. (b) corsa
    6. (b) aver visto
    1. (c) ambientato
    2. (c) è seduto
    3. (c) il petto
    4. (c) fa mangiare
    5. (c) uccisa
    6. (c) ha visto

    2. Rispondi con si o no 

    1. La città di Ravenna è nello sfondo a destra?
    2. Nastagio appare tre volte in questa tavoletta ?
    3. La donna e il cavaliere appaiono due volte?
    4. i cani che mangiano il cuore della donna sono davanti a destra ?


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    lunedì 2 giugno 2014

    La strada per Roma "ローマ”に続く道"

    via Aurelia, foto da internet
    Traduzione in italiano di "ローマ”に続く道"

    Ci sono parole che hanno tanti significati in giapponese, come anche in italiano, per esempio il sole, il mare, una fontana, una piazza, una strada etc.
    C’è una frase famosa:” Tutte le strade portano a Roma”. Sicuramente voi tutti la conoscete, no? Questa frase è un proverbio della cultura italiana, la cui origine viene da un racconto di un poeta francese del Settecento, Jean de la Fontaine.
    In realtà, nel sistema di strade dell’antica Roma, tutte le strade consolari come la via Appia, la Cassia, la Flaminia, la Tiburtina portavano a Roma e, inoltre, in alcuni dizionari della lingua italiana questa frase significa che c'è sempre una via per raggiungere uno scopo.

    Mi piace questa frase ed è molto importante per me, perché mi da sempre coraggio. Quando ci ripenso, mi sento bene come se prendessi una ventata di aria fresca alla finestra.

    Appia Antica
    CC BY-SA 3.0 via Wikipedia Commons
    Ho già detto che il significato della frase è che c'è sempre una via per raggiungere uno scopo, però esiste anche un'altro significato. Lo conoscete?
    Io, non lo conoscevo, ma un giorno un professore di italiano mi ha insegnato il secondo significato, cioè, che ci sono tante strade per Roma, quindi se si perde la strada, se si cambia la strada a metà o anche se ci si ferma una volta per riposare durante il cammino, assolutamente si può arrivare alla meta, continuando a camminare. La cosa importante è non lasciar perdere, non arrendersi mai!
    Ho appreso questo significato del proverbio in un momento in cui ero un po' stanca di studiare l'italiano, perché anche se avevo studiato tutta la grammatica, non la usavo bene per scrivere e parlare, inoltre il mio vocabolario era veramente povero. La lingua italiana era troppo difficile per me e mi sentivo triste.
    "Perché studio l’italiano, anche se non è utile per il mio lavoro?" Questa domanda girava sempre nella mia testa e quindi ho pensato di smettere di studiarlo tante volte.
    Ma proprio in uno di quei momenti di crisi il professore mi ha detto la frase “Tutte le strade portano a Roma” e mi ha insegnato il secondo significato.
    Lui mi ha detto: “continui a camminare piano piano per “Roma” nel suo cuore, così finalmente potrà arrivare alla sua destinazione.”
    Da quel momento non ho mai più pensato di smettere di studiare l’italiano e ora sono passati più di dieci anni.
    Questo è un episodio prezioso per me.

    Credo che si possa dire la stessa cosa per la vita. Se si perde la strada, si cambia la strada a metà o anche se ci si ferma una volta per riposare durante il cammino, bisogna prendere quelle esperienze come qualcosa di utile e interessante comunque e poi riprendere il cammino per arrivare a “Roma”, alla meta.
    Adesso vorrei regalare questa frase anche a voi:
    "Tutte le strade portano a Roma"
                                                                                                  Eri Isshiki

    Leggi in giapponese

    martedì 13 maggio 2014

    ナスタジオ・デッリ・オネスティ- Nastagio degli Onesti - 第四部


    デカメロン(1349-1351)よりナスタジオ・デッリ・オネスティ
    ジョバンニ ボッカッチョ (1313- 1375) 作


    ボッカッチョは“Volgare*” と呼ばれた1300年代のイタリア語でデカメロンを書き上げました。ここでは、イタリア語中級レベルのみなさん向けに現代イタリア語で要約したデカメロンの中の物語のひとつ、ナスタジオ・デッリ・オネスティを掲載します。
    *Volgareは、当時ラテン語に対しての俗語という位置づけでした。

    ナスタジオ・デッリ・オネスティ- 第四部 (イタリア語へ)

         追記:1483年にフィレンツェの画家サンドロ・ボッティチェッリは、ナスタジオ・デッリ・オネスティの物語を題材にした4枚の板絵(tavolette*)をメディチ家のロレンツォ・イル・マニフィコ(フィレンツェの支配者であり、熱烈な芸術愛好家としても有名です。)の為に作成しました。この板絵は、ロレンツォ・イル・マニフィコが貴族のジャロッツォ・プッチとルクレッツィア・ビニの結婚の祝儀として用意されたものでした。
    この作品について、ボッティチェッリは物語から4つのシーン選びデッサンし、そのデッサンを基に2人の弟子が4枚の板絵を作成したといわれています。:バルトロメオ・ディ・ジョバンニが最初の3枚を、そしてヤコポ・デル・セッライオが最後の1枚を作成したとされています。
    現在それらの作品のほとんどはマドリッドのプラド美術館にあります。4枚のうちの1枚のみがフィレンツェのプッチ宮に所蔵されています。
    *tavoletteは小さな木板に描かれた板絵の事です。

                                                                                                  日本語訳 福島かほる

    venerdì 9 maggio 2014

    La strada per "Roma" - “ローマ”に続く道





    日本語でも、あるいはイタリア語でも、言葉には多くの意味があります。例えば「太陽」「海」「泉」「広場」「道」などは、元々の意味だけでなく、何かを象徴するようにも使われていますよね。

    『全ての道はローマに続く』という有名なことわざは、もちろん、みなさんご存知でしょう。この言葉はイタリアの文化に関わる故事に由来するもので、17世紀のフランスの詩人ジャン・デ・ラ・フォンテーヌが書いた作品に出て来ることで知られています。実際のところ、かのローマ帝国は、アッピア街道を始め、カッシア街道、フラミニア街道、ティブルティーナ街道など多くの道が作られ、各地とローマを結んでいました。ちなみに、イタリア語の辞書には、この言葉は「物事はひとつのものに集中する」という意味を持つ、とも記されています。

    私はこの言葉がとても好きで、自分を支えてくれる大切な言葉として深く心に刻んでいます。というのも、この言葉を思い出すと、まるで開いた窓から新鮮な空気が入ってきた時のように心地良く感じ、勇気を与えられたような気持になるからです。
    via Aurelia, foto da internet

    先に『全ての道はローマに続く』という言葉は「物事はひとつのものに集中する」ということを意味する、とお伝えしましたが、この言葉にはもうひとつ意味があることはご存知でしょうか。私はそれまで全く知らなかったのですが、ある時、イタリア語の先生からそのことを教えられ、心が揺さぶられる思いでした。「ローマに続く道はたくさんある、だから、たとえ道に迷っても、途中で道を変えても、歩き疲れて立ち止まってしまったとしても、歩き続きさえすれば必ず目的地にたどり着くことができる。大事なのはあきらめてしまわないことだ」、先生はそう話してくださったのです。

    この意味を知った時、実は私は、イタリア語を学ぶことに少し疲れていました。もともとはイタリア史やイタリア文化、そしてイタリア人のメンタリティといったものに興味をもち、単なる好奇心からイタリア語を学び始めたのですが、全ての文法を学び終わっても、語彙は乏しいままで、イタリア語を流暢に書いたり、話したりなどできるわけもなく・・、やりきれない思いを抱いていました。イタリア語は私には難し過ぎる、仕事に必要なわけでもないのに、イタリア語を学ぶことにどんな意味があるというのだろう・・。頭に浮かぶのはそんなことばかりで、何度も何度も、もうイタリア語はやめようと考えました。

    アッピア街道(ローマ市内)
    CC 表示-継承 3.0 via ウィキメディア・コモンズ
    でも、まさにそんな時、『全ての道はローマに続く』という言葉の、もうひとつの意味を知ったのです。「あなたの心のなかの“ローマ”を目指して、ゆっくりでいいから歩き続けなさい。そうすれば、きっといつか、あなたが目指すところにたどりつける。」 先生はそんな言葉も言い添えて、私を励ましてくれました。この時から私はイタリア語をやめるなど一切考えなくなり・・、そして、なんともう十年以上の月日が経ちました。

    これは私が決して忘れることの出来ない大切なエピソードです。私は今、同じようなことが「人生」にも言えるのではないか、と感じています。たとえ道に迷っても、途中で道を変えても、歩き疲れて道半ばで立ち止まってしまったとしても・・、そこで何かを感じたり、気付いたりすることはあるはず。そして、そんな経験を得て、また心に抱いた『ローマ』を目指して歩き始めることが、何より大切ではないでしょうか。だからこそ、ここにいらっしゃるみなさんに、改めてこの言葉を贈りたいと思います。  『すべての道はローマに続く』。

    イタリア語へ


                                                                                                                 一色映里



    martedì 21 gennaio 2014

    Il paese presepe - livello avanzato - イタリア語上級レベル


         Se in Italia i presepi non mancano in ogni casa, chiesa e piazza, ognuno con le sue peculiarità, col suo valore simbolico e a volte anche con un importante valore storico-artistico, tra i monti della Basilicata c’è un paesino conosciuto proprio come “paese presepe”.
    veduta di Anzi, foto da internet
    Questo paesino molto vicino a Potenza, si chiama Anzi. In effetti, arroccato com’è sul monte Siri a circa 1.000 metri di altezza, con le sue casette di pietra incastonate nella roccia e strette tra loro in un abbraccio serrato e con la sua miriade di stradine irregolari e confuse, Anzi è proprio lo scenario ideale per un presepe. Sullo sfondo di ogni presepe che si rispetti, infatti, c’è sempre un gruppo di case che rappresentano Betlemme, la città palestinese dove in una grotta, secondo la tradizione dei Vangeli, nacque Gesù. E Anzi per la sua particolare struttura urbana, sopravvissuta non proprio intatta alle molte intemperie dei secoli, ricorda molto la Betlemme rappresentata nei presepi.
    vicolo di Anzi, foto Ettore Andriuzzi
    Tra l’altro, il cielo blu notte trapuntato da migliaia di stelle, immancabile sfondo di ogni presepe, ad Anzi lo si può ammirare naturalmente tanto che, di recente, è stato costruito addirittura un osservatorio astronomico per poter osservare ancora meglio la profondità del suo mistero.

    Inoltre in questo singolare paese presepe non manca un originale presepe scolpito frutto del genio e dell’abilità di Antonio Vertulli che ha guidato con passione dal 1994 al 1997 alcuni giovani di Anzi alla creazione, completamente a mano, di un suggestivo presepe poliscenico in cui le 10 scene, che raccontano alcuni episodi della storia di Gesù, sono insolitamente ambientate ad Anzi e nei paesi circostanti.

    Difficile parlare della bellezza di questo presepe perchè consiste in gran parte nella fedele riproduzione degli scorci paesaggistici, nella cura minuziosa della resa dei personaggi e dei dettagli di case e oggetti ...vi invitiamo perciò a vederne le immagini contenute in questo video


    イタリアでは、あらゆる家、教会、広場に「プレゼーペ」が飾られます。それぞれに特徴や個性があり、なかには歴史的、芸術的な価値を持つ重要な作品も見られます。

     バジリカータ州の山あいにある、ポテンツァ近郊のアンツィという小さな村は「プレゼーペの村」としてよく知られています。この村は、標高約1000メートルのシリ山に位置しており、岩山に石造りの家々が密集し、無数の小さな路地が複雑に入り組んでいて、まさに「プレゼーペ」の舞台にぴったり。飾り付けられた「プレゼーペ」の背景には、福音書によってイエスが生まれたと伝えられる岩屋のある村、パレスティナのベツレヘムの家々を思わせるような景観がみられるのです。

     アンツィはその独特な街の作りから、何世紀にもわたって手つかずのまま残されてきました。その街並みは「プレゼーぺ」に描かれるベツレヘムを思い起こさせます。さらに、数千の星が輝く夜空も「プレゼーペ」を美しく彩ります。アンツィには近年、ミステリアスな星空を観察するための天文台も建設され、美しい自然を堪能することも出来ます。

     さらに、この村には、Antonio Vertulliが彫刻を手掛けた大変素晴らしい「プレゼーぺ」があります。彼は1994年から1997年にかけて、アンツィの若者たちを率い、情熱をこめて全て手彫りの作品づくりに取り組みました。キリスト降誕のエピソードを紹介する10場面を選び、重層的な「プレゼーぺ」に仕上げたのです。それは、アンツィとその近郊の村の雰囲気に溶け込んだ魅惑的な作品となっています。
    scena del presepe poliscenico di Anzi, foto da internet

     彼の「プレゼーペ」は、風景をほぼ忠実に再現したものであり、登場人物や家屋、置物まで、細部にこだわって丁寧に仕上げられています。その美しさを語るのはあまりにも難しいので・・、ぜひこちらのビデオをご覧ください.

                                                                                                          翻訳:一色映里