Sono cresciuta in un piccolo paese in Toscana, una delle regioni più belle d'Italia. La Toscana è una terra ricca di storia, arte, città famose nel mondo (Firenze, Siena, Pisa, Lucca) e piccoli centri storici di origine etrusca e romana.
Il mio paese è sul mare. Quando il tempo è bello, si vedono le isole vicine: Capraia, Gorgona e la più famosa Isola d'Elba, dove una volta, si rifugiò Napoleone Bonaparte.
Quando l'aria è veramente buona e limpida, si vede la Corsica, che è francese! Guardate una carta geografica e capirete.
Il mio paese si chiama Rosignano Solvay; non è una meta turistica, eppure ha una storia molto curiosa da raccontare. E' nato da un sogno; il sogno di uno straniero che si chiamava Ernest Solvay e veniva dal Belgio.
Solvay era un chimico; è sua la formula migliore al mondo per produrre il bicarbonato e molto altro. Ora Solvay è una multinazionale presente in molti luoghi del mondo.
Ernest Solvay nacque in Belgio nel 1838 e morì nel 1922. Ebbe una vita lunga e avventurosa.
La sua storia non può essere riassunta in poche righe, ma quello che scriverò potrà farvi capire che il bene fatto da un grande uomo può sopravvivere e moltiplicarsi nel tempo.
A tanti anni dalla sua morte, ci sono molte persone – me compresa – che gli sono riconoscenti.
Solvay era un uomo del XIX secolo, quello degli operai che lavoravano in condizioni misere anche più di 12 ore al giorno. Lavoravano così anche bambini e bambine e lui diceva:
Ma torniamo a Rosignano. La costruzione della fabbrica era già cominciata nel 1913, dopo l'acquisto dei giacimenti di sale della vicina Volterra (cittadina ricca di storia antica che vi consiglio di vedere, famosa per i suoi splendidi oggetti in alabastro!).
Proprio in quell'anno, il 1913, la Società Solvay stava per festeggiare i suoi 50 anni di vita, con numerosi stabilimenti sparsi per il mondo, tra la Russia, l'Europa e gli Stati Uniti.
Solvay era un industriale, un imprenditore, ma desiderava il bene degli uomini che lavoravano per lui. Lo dimostro con un semplice esempio:
Il mio paese è sul mare. Quando il tempo è bello, si vedono le isole vicine: Capraia, Gorgona e la più famosa Isola d'Elba, dove una volta, si rifugiò Napoleone Bonaparte.
Quando l'aria è veramente buona e limpida, si vede la Corsica, che è francese! Guardate una carta geografica e capirete.
Il mio paese si chiama Rosignano Solvay; non è una meta turistica, eppure ha una storia molto curiosa da raccontare. E' nato da un sogno; il sogno di uno straniero che si chiamava Ernest Solvay e veniva dal Belgio.
Solvay era un chimico; è sua la formula migliore al mondo per produrre il bicarbonato e molto altro. Ora Solvay è una multinazionale presente in molti luoghi del mondo.
Ernest Solvay nacque in Belgio nel 1838 e morì nel 1922. Ebbe una vita lunga e avventurosa.
La sua storia non può essere riassunta in poche righe, ma quello che scriverò potrà farvi capire che il bene fatto da un grande uomo può sopravvivere e moltiplicarsi nel tempo.
A tanti anni dalla sua morte, ci sono molte persone – me compresa – che gli sono riconoscenti.
Solvay era un uomo del XIX secolo, quello degli operai che lavoravano in condizioni misere anche più di 12 ore al giorno. Lavoravano così anche bambini e bambine e lui diceva:
“La Società del futuro è condannata alla giustizia sotto pena di morte. Sarà la sua unica arma di difesa contro i sempre più efficaci mezzi di distruzione”.Diceva questo in anni in cui il lavoratore non aveva alcun diritto né possibilità di votare e molto prima delle due guerre mondiali. Fu profeta!
Ma torniamo a Rosignano. La costruzione della fabbrica era già cominciata nel 1913, dopo l'acquisto dei giacimenti di sale della vicina Volterra (cittadina ricca di storia antica che vi consiglio di vedere, famosa per i suoi splendidi oggetti in alabastro!).
Proprio in quell'anno, il 1913, la Società Solvay stava per festeggiare i suoi 50 anni di vita, con numerosi stabilimenti sparsi per il mondo, tra la Russia, l'Europa e gli Stati Uniti.
Solvay era un industriale, un imprenditore, ma desiderava il bene degli uomini che lavoravano per lui. Lo dimostro con un semplice esempio:
Le date d'inizio delle innovazioni sociali | |||
Da Solvay | Per legge in Francia | Per legge in Belgio | |
Indennità per ferite |
1878
|
1905
|
1899
|
Cassa pensione per operai |
1889
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1925
|
1910
|
Vacanze pagate |
1913
|
1936
|
1936
|
Giornata di 8 ore |
1907
|
1921
|
1919
|
Costruiva un paese intorno ad ogni fabbrica con case belle, grandi, con giardino e orto per far crescere frutta e verdura e far allevare polli e conigli alle famiglie dei suoi lavoratori. Ai lati delle strade faceva piantare alberi e ancora alberi. Ora, a quasi un secolo, sono piante alte e forti e il paese è immerso nel verde. Ci sono gli scoiattoli che si possono veder saltare da un ramo all'altro e abbiamo molte specie di uccelli che fanno i nidi dalle nostre parti. Ernest Solvay riteneva essenziale il contatto con la natura per l'essere umano. Quando guardava fuori dalla finestra del suo ufficio desiderava vedere il verde degli alberi e lo desiderava per tutti!
Fece costruire un ospedale vicino alla fabbrica, ma anche un grande centro culturale, perché per lui l'istruzione era importantissima. Fu così che nacque il nostro Teatro Solvay, che vide sul suo palcoscenico grandi attori, cantanti e musicisti.
Il nostro paese era sul mare e Solvay fece costruire uno stabilimento balneare per i dipendenti della fabbrica, affinché potessero fare il bagno e divertirsi fuori dall'orario di lavoro e le mamme portare i bambini.
Mio padre era un impiegato della fabbrica Solvay. E' morto quando avevo solo 5 anni.
Grazie ad Ernest Solvay, mio padre comprò ad un buon prezzo la grande casa che la fabbrica gli aveva assegnato. Senza tutto quello che Solvay ha costruito, la mia vita sarebbe stata diversa. Posso dire grazie a Solvay se ho potuto studiare musica e pittura, andare a Firenze, conquistare i miei diplomi e fare la vita che desideravo.
Sembra una fiaba, ma non tutte le fiabe hanno un lieto fine.
Tante persone sono state ingrate ed egoiste. Il paese è diventato più grande, ma non bello come la parte costruita da Ernest Solvay. Molte piante morte non sono state sostituite. Molte persone non amano la fabbrica che ha dato loro tanto e il Teatro è in grave declino.
Manca il cuore, manca l'amore nel cuore delle persone che hanno il potere di fare e non fanno.
Ora vivo a Milano, ma la mia casa è ancora a Rosignano e vi torno sempre con gioia nei suoi mesi più belli, cioè da Maggio a Ottobre, felice ogni volta di ammirare il paese nato dal sogno di un grande uomo.
Benedetta Faucci
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